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martedì 9 gennaio 2024

i lavori più strani del mondo

Aspettando la festa del lavoro, i lavori più strani del mondo: li conoscevi?

Si dice sempre che il lavoro è lavoro, a prescindere da tutto, e che fare qualcosa è sempre meglio di fare niente. Ma esistono però dei lavori che sono davvero strani, e che probabilmente non tutti sarebbero disposti a fare.

Certo, c'è da applaudire alla fantasia di coloro che davvero si prestino a questi tipi di lavori, senz'altro sono molto particolari e forse anche ben retribuiti.

Uno dei più curiosi è l'ospite dei funerali. Frutto di una tradizione del Taiwan, questa figura si occupa di recarsi personalmente ai funerali di alcune persone su richiesta della famiglia, e quindi si dispera, piange, e intona canti funebri in onore del defunto che, è inutile dirlo, non ha neppure mai conosciuto. Questa tradizione costa cara e quindi è riservata solamente alle famiglie più ricche.

E avete mai pensato, sempre per restare nella tradizione orientale, al lavoro di coloro che scrivono i biglietti dei biscotti della fortuna? Certo, si tratta di una grande responsabilità.

festa del lavoro : I lavori più strani
festa del lavoro : I lavori più strani
L'autostoppista: non è un lavoro, direte, e invece in alcune zone del mondo sì. Queste persone si fanno pagare per spiegare agli automobilisti tutte le scorciatoie più veloci e le strade migliori per raggiungere la loro destinazione.

Se amate gli spuntini, allora fate gli assaggiatori di patatine fritte! Loro compito è controllare la croccantezza ed il sapore delle patate a campione, in modo da garantire gli standard. Stipendio medio negli USA: 35mila dollari. Niente male!

Certo va meglio a coloro che facciano i dormitori di professione, offrendosi come "cavie" per gli esperimenti sul sonno (materia della quale sappiamo ancora molto poco) e poi dormono tranquillamente mentre vengono monitorati.

Se invece cercate un lavoro nelle zone esotiche, perché non offrirvi come controllori delle noci di cocco? Vostro compito sarà controllare che le noci non diventino troppo pesanti e non cadano in testa ai turisti. 

Per i più riflessivi potrebbe essere un'occasione fare colui che aspetta che la vernice si asciughi, e nel frattempo controlla gli standard della vernice stessa. Molto lento come lavoro.

Non indicato per gli animalisti il controllo del sesso dei pulcini, sapendo che dopo i poveri pulcini maschi sono destinati a fare una brutta fine. 

Molto gelido invece il lavoro di trasportatore di iceberg, che deve sostanzialmente controllare che il ghiaccio non vada alla deriva mettendo a rischio le imbarcazioni di passaggio.

Se siete disoccupati e la festa del lavoro incombe, ora non avete più scuse per una nuova professione !!

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giovedì 29 aprile 2021

Festa dei lavoratori

 Festa dei lavoratori: "L’Italia Si Cura con il lavoro" questo è il motto scelto da Cgil Cisl Uil

Per la Festa dei lavoratori dell’anno in corso ecco il motto scelto da Cgil Cisl Uil di per rafforzare con vigore che la ripartenza in sicurezza per il nostro Paese è fattibile.

In questo periodo dove, il mondo sta attraversando un momento difficoltoso, dove il nostro Paese, ha la necessità di ripartire con delle speranze positive, ecco che la Cgil, Cisl, Uil unitamente vogliono confermare il valore della centralità del lavoro, per rinnovare su basi nuove il nostro Paese ed rafforzare con imparzialità e unione le pesanti conseguenze finanziarie e sociali della pandemia.

Il lavoro cura l’Italia

Il 2021 prosegue ad essere percosso dalla emergenza sanitaria ancora oggi ogni giorno vi sono sui 300 morti causa Covid. È arrivato il momento di dire; basta.

Qualcosa tuttavia sembra che, si stia trasformando con la campagna vaccinale che, per tutti gli uomini della terra questo è il simbolo della speranza che ci consentirà di poter allontanarsi da questa calamità. Ripartire in totale sicurezza, sapendo benissimo che, il lavoro e il vaccino sono la sola terapia possibile per poter assicurare un futuro eccellente.




Cgil Cisl Uil hanno deciso che il Primo Maggio quest’anno si celebrerà in modo differente

Quest’anno non si potrà organizzare nessuna manifestazione oppure effettuare la classica celebrazione in ma, Cgil Cisl Uil hanno deciso di celebrare il Primo Maggio preparando, insieme, tre vari avvenimenti sindacali che, si terranno presso diversi posti rappresentativi del mondo del lavoro del nostro Paese;

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, andrà dell’acciaieria AST di Terni;

il segretario generale della CISL, Luigi Sbarra, si troverà all'Ospedale dei Castelli in zona Fontana di Papa in provincia di Roma;

il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, si potrà vedere davanti alla sede Amazon di Passo Corese, in provincia di Rieti.

Logicamente è stata diffusa una comunicazione che i vari incontri che, si avranno in Italia il Primo Maggio si terranno nel pieno rispetto delle regole anti Covid e con una partecipazione ristretta di delegate e delegati".

Primo Maggio si celebra anche online su Fb

A Modena e provincia, CGIL CISL UIL hanno proposto un'iniziativa congiunta online, che potrà essere seguita sulla pagina Facebook del sindacato.

Alle 11,00 la diretta Facebook sulla pagina del Comune di Carpi e la pagina social dell'organizzazione sindacale hanno condiviso la presenza dei rappresentanti della Cgil Cisl Uil davanti alla città di Carpi per celebrare il Primo Maggio.

Alle ore 12 sulle pagine Facebook dei sindacati vi saranno gli interventi dei segretari modenesi di Cgil, Cisl e Uil Manuela Gozzi, William Ballotta e Luigi Tollari. Anche i ragazzi della scuola superiore del liceo musicale Sigonio con la canzone “A change is gonna come” di Sam Cooke i quali, hanno in questi mesi si sono impegnati nelle loro ore di studio sempre in modalità virtuale, senza sosta per difendersi da questo maledetto virus. Purtroppo quelle belle immagini che, per anni abbiamo condiviso tutti insieme, per il momento è solo un sogno ma, speriamo che ben presto potremmo uscire tutti quanti uniti più di prima.

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venerdì 5 marzo 2021

la fiera del lavoro

festa del lavoro : la fiera del lavoro


Nel campo degli eventi che riguardano il mondo del lavoro, ma anche la relativa formazione nonché l’orientamento, sono molti i nomi delle città italiane che spiccano.

Nomi che percorrono tutta la nostra Penisola, partendo dal sud con Messina, Reggio Calabria e Napoli, ed a seguire si proiettano verso il nord con Verona, Genova, Torino e Milano.
Moltissime città quindi, tutte con l’unico obiettivo di prestare il massimo dell’attenzione alle oramai famose Fiere del lavoro.

festa del lavoro : le fiere del lavoro

festa del lavoro : la fiera del lavoro


Le Fiere del lavoro conosciute anche, con il nome rivisitato dalla lingua inglese, come job fair, career day o job meeting, sembrano aver raggiunto il massimo della popolarità divenendo così eventi immancabili e molto partecipati sia da parte delle aziende che vanno sempre alla ricerca di papabili candidati, sia da neo laureati e giovani alla ricerca di lavoro o già occupati che vogliano cambiare la propria traiettoria.

Delle belle occasioni quindi, che permettono in maniera tradizionale ai responsabili delle aziende che si occupano di gestire le risorse umane di creare questi incontri opportunamente curati.

Gli stessi infatti vengono accolti in appositi stand ben gestiti e curati dove vengono illustrati i vari procedimenti di selezione del personale e relativi iter di assunzione.

Partecipare a questo tipo di eventi dunque, diventa una sorta di trampolino di lancio atto a trovare lavoro, in cui gli stessi giovani possono comprendere bene le logiche del mercato, ma anche le imprese presenti sullo stesso territorio, ed i settori presenti ove riuscire ad investire finalmente il loro titolo di studio di cui sono in possesso.

Il tutto avviene tramite dei veri e propri laboratori di orientamento professionale in cui i recruiter, non si fermano solamente ad accogliere le varie candidature e ad effettuare i colloqui, ma fornendo anche una serie di servizi gratuiti.

Tra questi va ricordato certamente l’assistenza che viene data ai candidati nell’insegnare loro le tecniche più opportune per la redazione dei propri Curriculum Vitae e relative lettere di presentazione, per passare solo in fase successiva a simulazioni vere e proprie di colloqui di lavoro con il solo scopo di preparare bene il giovane che deve affrontare il mondo del lavoro.

la fiera del lavoro, festa del lavoro
la fiera del lavoro, festa del lavoro

Per partecipare a queste manifestazioni, bisogna iscriversi usando l’apposita procedura online, che può comprendere anche l’inserimento del proprio Curriculum che dovrà però essere firmato e prevedere l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del D. Lgs. 196/2003.

In conclusione, bisognerà comunque prepararsi in maniera idonea a sostenere i vari colloqui che si presenteranno al fine di riuscire a dare una bella immagine di se e non farsi mai trovare impreparati.

A fine fiera del lavoro poi, sarà utile raccogliere più materiale possibile da intendersi in biglietti da visita e varie brochure, e ricordare di inviare un'altra copia del proprio Curriculum onde evitare che lo stesso possa essere disperso.

M.E.Virga
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lunedì 15 aprile 2019

La festa del lavoro e il caporalato in agricoltura

festa del lavoro : vittime del caporalato


Celebrare la Giornata del primo maggio, che come tutti ben sappiamo corrisponde alla festa del lavoro, in una società dove il lavoro sembra quasi un miraggio, sembra essere quasi un paradosso.

Se poi a questo si aggiunge chi offre lavoro solo per sfruttare chi ne ha di bisogno, lo scenario che si presenta ai nostri occhi è davvero tragico.

Ed è proprio alla luce di quanto detto sopra, che nella città di Brindisi, la Giornata del primo maggio, assumerà un aspetto totalmente diverso.

Un’iniziativa della Flai Cgil regionale e provinciale, che vedrà la presenza indiscussa della presidente della Camera, Laura Boldini, che ha espresso la volontà di incontrare i familiari delle vittime del caporalato.

Laura Boldrini, la festa del lavoro e il caporalato in agricoltura
Laura Boldrini, la festa del lavoro e il caporalato in agricoltura

Un incontro che è stato programmato a dovere, e che avrà come sede la Masseria Canali, in agro di Mesagne, struttura confiscata ad un boss della Sacra Corona, che è stata poi affidata in gestione a Libera Terra e restituita quindi ad uso di tutta la comunità.

Proprio in detta occasione, sarà la stessa presidente della Camera Boldrini a voler incontrare una delegazione di lavoratrici agricole pugliesi e i familiari delle vittime del caporalato, per portare così a termine i lavori che hanno come tema centrale “La condizione della donna in agricoltura tra caporalato e illegalità diffuse”.

La giornata avrà inizio con l’accoglienza della stessa presidente, prevista per le ore 09.30, da parte di Luciana Manca e Irene Guarrera, noti anche come Gruppo “Scigghiate”, che renderanno esclusivo questo arrivo attraverso dei canti del lavoro pugliese sulle rivolte contadine e un breve inedito sul caporalato.

Successivamente, alle ore 10, avverrà l’incontro vero e proprio a Masseria Canali, dove avverrà il saluto da parte del Sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, e quelli di Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera contro le mafie e responsabile del settore della Memoria delle vittime di mafia.

Troppe le vittime innocenti, che sono da ricercarsi in tutte quelle donne e quegli uomini che hanno perso la vita per dedicarsi al lavoro.

Vanno ricordate a tal proposito tutte quelle donne morte ad opera di incidenti stradali a bordo nei pulmini dei caporali riempiti sino a stati estremi, come anche tutti quegli uomini che, lavorando come braccianti, sono morti sui campi di lavoro per lo sfruttamento estremo fatto di doppi turni di fatica sotto il sole cocente.

Decine e decine sono i nomi di tutte quelle vittime, come le ultime quattro dell’estate scorsa.
Ed è proprio per prevenire questi tragici episodi, che Flai Cgil e Libera lottano insieme da molto per questo obiettivo, come dimostrano le altre attività svoltasi in procinto della Giornata della Memoria, ma anche dell’Impegno del 21 marzo, che hanno avuto come sede la stessa Brindisi, ma anche Francavilla Fontana e a Ceglie Messapica.

I lavori della giornata saranno aperti da Giuseppe De Leonardis, segretario generale della Flai Cgil Puglia, ma non va dimenticata la presenza della moderatrice, nonché giornalista, Raffaella Cosentino, a cui seguiranno le testimonianze di alcune lavoratrici agricole e dei familiari delle vittime del caporalato.

Non mancheranno inoltre gli interventi, che vedono spiccare i nomi di Alessandro Leo, presidente di Libera Terra, Gianni Forte, segretario generale della Cgil Puglia, Michela Almiento, segretaria generale della Cgil di Brindisi, e Giovanni Mininni, segretario generale nazionale della Flai Cgil.
La giornata però, vedrà la sua conclusione proprio con l’intervento della presidente della camera Boldrini.

Ad oggi sono ancora troppe quelle persone che vengono sfruttate lavorativamente parlando, come dimostrano chiaramente i dati presentati dalla Flai Cgi, dati tra l’altro presi da uno studio specifico che è stato effettuato ad opera di The European House – Ambrosetti.

Si tratterebbe di ben 400mila lavoratori, di cui la maggior parte stranieri, il cui trattamento è simile a quello degli schiavi e le cui paghe non superano i 25-30 euro giornalieri, da ricercarsi il più delle volte tra i migranti e le donne.

M. E. Virga

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sabato 23 febbraio 2019

Neet Italia chi sono ?

festa del lavoro : Neet Italia, chi sono ?
"NEET" è l'acronimo di "Not in Education, Employment or Training" e si riferisce a tutti i giovani che non sono impegnati in un'attività studentesca, che non posseggono un lavoro e che non hanno intenzione di praticare dei corsi formativi.
Il termine NEET è un neologismo nato nel 2002 ad opera di John Bynner e Samantha Parsons, che hanno inserito questo termine in una rivista specialistica, per definire tutti i giovani adulti loro contemporanei, svincolati da qualsiasi tipo di responsabilità.
festa del lavoro, Neet Italia chi sono
festa del lavoro, Neet Italia chi sono
Fino a quell'anno, tali individui si definivano semplicemente "spensierati" ed erano ignari che sarebbero un giorno stati considerati un vero e proprio problema sociale.
Con l'imminente festa del lavoro 2019 qualche dubbio sull'entità del fenomeno.
Secondo i sociologi, possono essere definiti NEET tutti i giovani che non compiono o che non si affrettano a compiere i cinque passi fondamentali, che li renderebbero adulti: il trasferimento dalla casa natia, quella dei genitori, verso una dimora indipendente; lo studio e il completamento del percorso scolastico e formativo; l'approccio all'attività lavorativa con i conseguenti guadagni; la formazione di un nuovo nucleo familiare; l’assunzione delle responsabilità nei confronti dei figli.
Ma come mai i giovani non seguono queste tappe sociali? Secondo gli studiosi, ciò avviene a causa dell'aumento degli anni di studio obbligatori da svolgere, del costo elevato delle scuole di formazione, e delle difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. 
Per la maggior parte dei NEET, però, si tratta anche di motivi sociali: rispetto al passato, sono molti i giovani adulti che prolungano o arrestano i loro percorsi per dedicarsi ad altre attività come i viaggi.
Neet Italia e festa del lavoro
Neet Italia e festa del lavoro
Secondo una ricerca effettuata dall'ISTAT, nel 2004 In Italia i NEET tra i 15 e i 24 anni costituivano il 22,1% del totale dei giovani, mentre quelli tra i 15 e i 34 anni erano ben 3,7 milioni: questi ultimi dati, però, sono stati calcolati in maniera diversa rispetto a quelli degli altri Paesi europei, che si sono limitati a considerare i NEET tra i 15 e i 24 anni. 
Anche a causa di questo calcolo macroscopico dell'ISTAT, l'Italia slitta in vetta al primo posto in classifica con il maggior numero di NEET, seguita dalla Bulgaria, dalla Grecia e dalla Spagna. Agli ultimi posti, invece, troviamo la Danimarca, i Paesi Bassi e Lussemburgo.

Clarissa Cusimano
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giovedì 21 febbraio 2019

festa del lavoro : il lavoro agile, cos'è lo smart working ?

festa del lavoro : evoluzione verso il lavoro agile, cos'è
A breve il Parlamento italiano potrebbe dedicarsi alla votazione di un disegno di legge, collegato alla legge di Stabilità 2016, che introdurrebbe il "lavoro agile" anche in Italia.
festa del lavoro : il lavoro agile, cos'è lo lo smart working ?
festa del lavoro : il lavoro agile, cos'è lo lo smart working ?
Lavoro agile non è altro che la traduzione di Smart working, il decreto sul lavoro intelligente, disciplinato da nove articoli, che apporterà delle agevolazioni importantissime ai lavoratori dipendenti, rendendo più flessibile l'organizzazione delle attività.
Il lavoro agile consentirà alle società di far lavorare i propri dipendenti non solo all'interno dei locali aziendali, ma anche all'esterno, utilizzando comodamente dei dispositivi elettronici e mantenendo quindi invariate le ore lavorative e così anche lo stipendio mensile.
Il lavoro agile permetterà ai lavoratori dipendenti di svolgere il proprio lavoro ovunque essi si trovino, a casa, in un bar, in una biblioteca. Gli obiettivi di ogni dipendente aziendale non subiranno modifiche e dovranno essere svolti al meglio, sotto la direzione costante del capo della società. Anche i contributi e gli incentivi fiscali rimarranno invariati.
Il lavoro agile modificherà completamente la visione del lavoro, cambiando il rapporto tra capo e dipendente, e riducendo progressivamente l'assenteismo causato dai contrattempi con i mezzi di trasporto o dai motivi personali che rendono impossibile uno spostamento fisico per il lavoratore.
Grazie all'introduzione del lavoro agile, il dipendente aziendale potrebbe ridurre il proprio stress e, non vincolato da orari di lavoro stancanti e stabiliti in precedenza, riuscirebbe sicuramente a migliorare la sua produttività, creando una forza lavoro di maggior valore.
In questa ottica si può affermare, alla luce della imminente festa del lavoro del primo maggio, che rappresenti anche una tipologia di lavoro tutelata ?
festa del lavoro : evoluzione verso il lavoro agile, cos'è
festa del lavoro : evoluzione verso il lavoro agile
Per tutelare il lavoratore dipendente, in base a quanto stabilito dal decreto di legge sul lavoro agile, il capo aziendale avrà l'obbligo di fornire un elenco di tutti i luoghi in cui il proprio sottoposto può svolgere l'attività lavorativa. Proprio per questo motivo, il direttore garantirà la tutela della salute e della sicurezza del lavoratore, consegnando periodicamente un'informativa, nella quale dovranno essere specificati i rischi connessi alle modalità di svolgimento della prestazione.
Per quanto riguarda, invece, la tutela infortunistica e le malattie professionali, il decreto sul lavoro agile renderà la comunicazione obbligatoria, di cui all’art. 1, comma 1180 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, oggetto dello svolgimento dell'attività lavorativa. In caso di infortunio o di malattia, quindi, si dovrà indicare sia la durata dell'accordo, che le possibili variazioni dei tempi dello stesso.
Clarissa Cusimano

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venerdì 9 dicembre 2016

Riforma del collocamento, lavoro e Anpal

Anpal, con la vittoria del No al referendum cambia molto


La riforma del collocamento voluta con la nascita dell’Anpal è ridimensionata dal successo del No al referendum. Ecco cosa ne pensa Maurizio Del Conte, alla guida della nuova Agenzia

La vittoria del No al referendum comporta molte conseguenze e tra queste rischia anche di rallentare in parte se non del tutto uno dei capitoli più importanti nella riforma del Jobs Act, quello legato all’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro)

Nelle intenzioni del governo c’era quella di centralizzare la ricerca del lavoro per i disoccupati nel nuovo Ente sgravando così le Regioni, mentre adesso le competenze saranno divise e chi rischia di rimetterci sono soltanto i soggetti che invece avrebbero bisogno di una mano.

Lo sottolinea anche Maurizio Del Conte, voluto da Matteo Renzi per guidare la nuova Agenzia. Intervistato dal quotidiano ‘La Repubblica’ ammette che la riforma così sarà solo a metà perché tutte le competenze dovevano tornare in capo allo Stato e invece resteranno in parte anche alle Regioni.

festa del lavoro e anpal


E non è tutto: “La vittoria del No crea una serie di problemi, primi fra tutti il destino del personale dei centri per l'impiego e i poteri operativi della mia agenzia. Entro Natale partirà la sperimentazione dell'assegno di ricollocazione, con le prime lettere inviate ai disoccupati. Spero che il nuovo governo non faccia passi indietro”.

Secondo Del Conte comunque quello che è stato impostati fino ad oggi a cominciare proprio dall’assegno non potrà essere cancellato, anche perché rispetta perfettamente la Costituzione e concordato con le Regioni: “Sono loro che ci segnalano quali centri per l'impiego sono pronti, con loro abbiamo definito la piattaforma informativa e le modalità di accreditamento dei soggetti privati che possono formare i disoccupati”.

Uno dei punti fondamentali dell’Anpal era quello di uniformare in tutta Italia le politiche attive per la ricollocazione dei lavoratori, mentre così ogni territorio continuerà a fare quello che aveva già impostato, con le differenze che quindi rimarranno tali. Del Conte però è convinto che la funzione di coordinamento dell’Anpal rimarrà invariata definendo così per la prima volta standard minimi di servizio univoci in tutta Italia.

E ora? Toccherà al nuovo governo trovare effettivamente i fondi e non affossare il progetto che era stato delineato con la riforma, Ma sarà veramente così? 

“È sempre possibile – conclude Del Conte - che un nuovo esecutivo o un nuovo parlamento ci taglino i fondi. Ma spero non avvenga, perché andrebbe contro la tendenza europea di passare dalle politiche passive a quelle attive per il lavoro, definendole a livello nazionale”.
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lunedì 4 aprile 2016

Massa, Carrefour apre anche il 1° maggio e i lavoratori insorgono

Massa, Carrefour apre il primo maggio e i lavoratori insorgono

In occasione del primo maggio, giorno della festa del lavoro, vi saranno innumerevoli concerti ed eventi sparsi in tutta Italia, ma saranno solo alcuni gli italiani a poterci andare, visti gli ultimi avvenimenti accaduti nella città di Massa Carrara.
Nella provincia rossa, infatti, il centro commerciale Carrefour rimarrà aperto, e di conseguenza i dipendenti, che magari avevano già programmato di godersi una giornata di totale relax, dovranno invece recarsi a lavoro. Che il Carrefour rimarrà aperto non è una notizia certa, ma, soltanto la possibilità che il centro commerciale lo sia, ha spinto i sindacalisti ad annunciare lo sciopero e la manifestazione
"Noi stiamo pensando di fare la manifestazione del primo maggio proprio davanti al centro commerciale. È una manifestazione che ogni anno cambia posto e quest’anno potrebbe davvero avere senso farla lì." - Queste le dichiarazioni di Stefano Nicoli, della Filcams Cgil.
Massa, Carrefour apre nella festa del lavoro e i lavoratori insorgono
Massa, Carrefour apre nella festa del lavoro e i lavoratori insorgono

In realtà, nonostante molti non lo sappiano, è del tutto legale l'apertura di un negozio durante un giorno festivo e rosso di calendario, visto il decreto “Salva Italia” del 2012, che ha introdotto la liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi in base alla scelta dell’imprenditore. 
Questo decreto del 2012 non ha fatto altro che rafforzare il precedente decreto Bersani del 1998, legge che regolarizzava le aperture domenicali e festive per ben otto giorni all'anno.
Prima di questo avvenimento, nella città di Massa Carrara si era venuti a un ufficioso compromesso, che sanciva la chiusura festiva per almeno cinque giorni l’anno: il primo dell’anno, Pasqua, Natale, Santo Stefano e.. il primo di maggio
I patti, però, sembrano adesso essere totalmente sfumati, e, dopo l'apertura del Carrefour durante il 25 aprile scorso, adesso si prospetta che il centro commerciale rimarrà aperto anche in occasione del primo maggio.
«Siamo ovviamente contrari. Riteniamo che alcune feste siano intoccabili. E il primo maggio è una di queste. Capiamo che ora i tempi stanno cambiando e che le aziende vogliano andare avanti. Però ci sono dei principi: come vogliamo aprirci a nuove culture, dobbiamo rispettare anche i nostri, di principi. 
La nostra paura è che se tengono aperti il primo maggio, allora si arriverà ad aprire anche il secondo giorno di Natale. E poi, dove si arriverà? 
Questa è una festa laica, è l’unica del festa del lavoratore. Speriamo che il sindaco intervenga.» - Queste le giuste dichiarazioni di Francesco Vannucci, della segreteria provinciale della Ugl, che naturalmente teme che gli imprenditori approfittino della delicata situazione.

Clarissa Cusimano

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domenica 20 marzo 2016

Generazione Voucher, non sempre il lavoro è una festa

Generazione Voucher, l'abuso dei buoni lavoro nel mondo lavorativo


Con l'avvicinarsi della festa del lavoro vogliamo soffermarci su un aspetto spesso sottovalutato dello sfruttamento lavorativo. Lo stesso governo, preso atto del problema, ha in cantiere nuove misure per cominciare a contrastare l’abuso del ricorso ai cd. “buoni lavoro” per la retribuzione del lavoro accessorio o occasionale (ma che spesso di occasionale non ha nulla trattandosi di rapporti lavorativi palesemente stabili).

Misure che sono scattate dopo che il Ministero del Lavoro si è reso conto attraverso i dati statistici di una crescita annuale dell’uso degli stessi del ben 66%. Tanto che si può dire di essere passati dalla Generazione 1000 euro (noto film italiano risalente al 2009 con la partecipazione di Paolo Villaggio, Francesco Mandelli e Alessandro Tiberi) alla Generazione Voucher, precari e sottopagati.

Generazione Voucher, non sempre il lavoro è una festa
Generazione Voucher, non sempre il lavoro è una festa

Prima tra tutte è la possibile tracciabilità degli stessi voucher prima dell'inizio della prestazione lavorativa come è stato annunciato il 16 marzo da Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro. 

Misura che coincide anche al freno rilevato dall’Inps in merito alle assunzioni nel mese di gennaio.
Ben il 52% in meno in merito alle assunzioni, dato che corrisponde alle assunzioni in generale al netto delle cessazioni, come dichiara sempre lo stesso Ministro, mentre sarebbe del 58% per le assunzioni a tempo indeterminato.

Un calo di assunzioni prevedibile, afferma ancora Poletti, che sta ad indicare come gli sgravi hanno avuto un effetto distorsivo nel mercato del lavoro, il cui destino sarà quello di avvicinarsi sempre più all’andamento del Pil.

E’ facile notare come, se si guardi nello specifico alle assunzioni del gennaio 2014, anno in cui ancora non vigeva la decontribuzione, si sono aggirate introno alle 156.000, numerico che corrisponderebbe a ben il 50% in più rispetto a quelle del gennaio corrente anno.
Facendo quindi una panoramica a ritroso, è chiaro che gli effetti dell’attenuazione della decontribuzione, scesa del ben 40%, cominciano a farsi notare.

Scendendo invece nello specifico a capire quali siano i tratti salienti di un'altra componente del mercato del lavoro, ovvero quella relativa ai voucher, conosciuti anche come “buoni lavoro”, come affermato dal Cesare Damiano, ex-ministro del Lavoro, a partire dal 2008, anno in cui si iniziarono ad utilizzare gli stessi, il numerico utilizzato fu di ben 500.000.

Andando avanti nel tempo, solo nello scorso anno invece ne sono stati utilizzati 115 milioni di Voucher, cifra che per il solo gennaio corrente anno si aggira intorno ai 9 milioni.



Un vero e proprio boom quindi, che fa luce sull'aspetto legato al lavoro nero.

Ecco che a tal proposito, il governo ha avviato una vera e propria indagine, al fine di comprendere chiaramente la natura di questo abuso, mentre l’Inps si sta occupando di studiare bene il fenomeno.

Sarà quindi nel mese di maggio, che grazie ai primi decreti del Jobs Act, dovrebbe avere inizio la tracciabilità degli stessi voucher, che prevede per le imprese l’obbligo di comunicare via telematica, o ancora via sms, l’utilizzo del voucher in questione.

Ricordiamo che i voucher, furono introdotti nel 2003 grazie alla “legge Biagi”, ed il loro utilizzo era destinato a lavori extra, quali giardinaggio, manutenzione ecc, per i giovani al di sotto del 25° anno di età, utilizzo che invece è stato nettamente allargato nel 2012 con la “legge Fornero”.

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domenica 13 marzo 2016

Monfalcone festeggia il lavoro con nove licenziamenti

Come festeggiare il giorno del lavoro? Licenziando nove dipendenti! 


Questo è quello che è stato annunciato a Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia, quando il primo maggio verranno lasciati a casa nove dipendenti, proprio nel giorno dell’anno che si festeggia il lavoro in Italia. 

A annunciarlo è stata la Compagnia portuale, che costretta alla ristrutturazione avrebbe preso decisione di questi tagli : il motivo? 
Non appesantire i troppi costi della produzione e proprio dal primo maggio si fermerà così la gestione in proprio della manovra ferroviaria, con l’ingresso di una nuova impresa dopo il bando della Regione Friuli Venezia Giulia sulla situazione del gestore unico e sulla strada come si temeva restano così i primi lavoratori specializzati.

Monfalcone festeggia il lavoro con nove licenziamenti
Monfalcone festa del lavoro con nove licenziamenti

Tutto questo è una vera e propria beffa per i lavoratori tagliati, visto che i traffici erano tornati ai livelli di otto anni fa, con oltre 4 milioni di tonnellate, ma con l’impresa che ha voluto dire stop al contratto di lavoro dopo che diversi propri operai erano appena usciti dalla cassa integrazioni : un’atroce beffa per loro. 

In Italia purtroppo la situazione è sempre più in crisi, sotto l’aspetto del lavoro, con operai (soprattutto quelli con famiglia) che vengono lasciati a casa senza scrupoli da un momento all’altro. Questo accadrà tra poco meni di due mesi anche a Monfalcone

La Compagnia portuale però non si limita ad annunciare la propria riduzione del personale, e tramite il Presidente Riccardo Scaramelli e l’Amministratore Delegato dell’azienda Andrea Valentinuzzi, ha fatto intendere in una nota dettagliata e ben precisa inviata ai vari sindacati, Confindustria e Regione Friuli Venezia Giulia, lancia accuse importanti. 

E’ lo stesso numero uno dell’azienda, Scaramelli a scrivere che la sua impresa ha fino ad oggi impegnato dei lavoratori a coprire un servizio pubblico per riuscire di garantire al meglio la manovra ferroviaria ed ora che è stato fatto un bando con l’entrata di questa nuova azienda, è stata tolta la clausola per la salvaguardia dei lavoratori, costringendo a mandare in mobilità dei dipendenti anche affidabili e che il loro mestiere lo sanno fare bene. 

La Compagnia ferroviaria ha anche accusato che la Regione Friuli Venezia Giulia, ha approvato e consentito un nuovo operatore portuale e inoltre si legge che a breve termineranno anche i lavori di dragaggio del canale di accesso presso Porto Nogaro, realizzati dalla stessa Regione a scapito proprio di Monfalcone : una situazione caotica, dove a pagare le conseguenze sono i poveri onesti lavoratori con famiglia.

Luca F. 
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domenica 6 marzo 2016

festa del lavoro 2016, CGIL CISL UIL scelgono Genova

festa del lavoro CGIL CISL UIL primo maggio 2016 a Genova


Come da tradizione ogni anno, anche i sindacati si riuniscono per festeggiare il Primo Maggio.
Quest’anno la città prescelta è quella di Genova, che vedrà appunto riuniti i tre sindacati quali CGIL, CISL e UIL, come confermato dai tre segretari sindacali nei nomi di Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

La scelta della sede ove dar vita a questa tradizionale manifestazione annuale, ha però fatto discutere i tre sindacati, aventi opinioni diverse che hanno creato tutta una serie di incomprensioni.

L’opzione sulla scelta di Genova città è stata appoggiata pienamente dal CGIL e CISL mentre quasi totalmente in disaccordo è stato l’UIL che aveva da tempo pensato di rendere la manifestazione del primo maggio un evento multi religioso.

festa del lavoro 2016, CGIL CISL UIL scelgono Genova
festa del lavoro 2016, CGIL CISL UIL scelgono Genova 

L’idea infatti era proprio quella di tenere la manifestazione a Roma, riuscendo così a coinvolgere i massimi rappresentanti delle principali religioni presenti nel nostro Paese come segno di dialogo, di tolleranza e di pace dato il particolare momento che si sta vivendo.

Anche se poco si è potuto fare per la scelta della sede, l’UIL non molla la presa nel sostenere la sua idea di dare alla manifestazione dei toni diversi e di renderla per lo meno una festa interreligiosa.
Nonostante questa stasi riguardante l’organizzazione, i tre segretari dei tre sindacati, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo sono costantemente a lavoro, ed è proprio per la giornata di domani che dovrebbero riprendere in mano detta questione.

L’idea è quindi quella di sfruttare ai massimi livelli l’avvio del negoziato con Confapi che ha come tema centrale la riforma del modello contrattuale.

L’ennesima ripetizione quindi, dati gli eventi scorsi che hanno visto il ripetersi della stessa situazione, come lo scorso anno quando si accese un fortissimo dibattito per quanto riguardava la scelta della città ove dar vita alla manifestazione.

Era stata proposta ancora dall’UIL Lampedusa, dato l’enorme e gravissimo problema relativo agli immigrati, ma anche in quel caso la causa fu bocciata usando come scusa il continuo afflusso degli stessi immigrati, senza dimenticare il problema relativo alle spese ed ai costi.

Si scelse infatti alla luce di queste problematiche la città di Pozzallo sita in provincia di Ragusa.
Secondo quanto detto dalla Camusso, Genova si dimostra una città del Nord perfettamente industriale dove non si andava da tempo, e solo nelle fasi successive la festa del lavoro prenderà una piega multi religiosa come detto da Barbagallo.

La Furlan invece afferma che questa manifestazione ha come unico scopo quello parlare a tutte le categorie di lavoratori, al fine di far luce sulle problematiche inerenti allo stesso.

M.E.Virga


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lunedì 29 febbraio 2016

lavoro nero in Italia

festa del lavoro 2017 : Lavoro nero in Italia
In base a uno studio effettuato dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro sui dati forniti dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail, nell'anno 2014 e nel primo semestre 2015, sono ben 2 milioni gli italiani che lavorano totalmente in nero. Il lavoro sommerso in Italia è un problema davvero diffuso, che causa la mancanza annuale di ben 25 miliardi di euro nelle casse dello Stato.
Secondo i dati emersi, sarebbero 41 miliardi e 837 milioni gli euro prodotti da coloro che praticano il lavoro nero in Italia, evadendo il fisco e causando non pochi disagi ai rimanenti cittadini. 
I calcoli sono stati resi possibili grazie alle varie ispezioni condotte dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail in ben 221.476 aziende italiane: in queste società sono stati denunciati circa 77.387 rapporti di lavoro nero, con una media quindi di un lavoratore irregolare ogni tre aziende.
lavoro nero in Italia e la festa del lavoro
lavoro nero in Italia e la festa del lavoro

Secondo la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, la percentuale di coloro che praticano il lavoro nero in Italia si aggira intorno al 29,38% sul totale di dipendenti aziendali: una quantità enorme di lavoratori irregolari, che sottrae al fisco ben 25 miliardi di euro ogni anno. 
La cifra del mancato gettito è stata calcolata dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail conteggiando la retribuzione media giornaliera di ogni operaio e moltiplicandola per le 241 giornate lavorative annuali, in questo modo:
Retribuzione media giornaliera: 86,80 euro
Giornate di lavoro annuo: 241
Retribuzione annua non assoggetta a oneri: 41,8 MLD di euro
Mancato gettito previdenziale: 14,6 MLD di euro (aliq. 35% calcolata in media tra le
classi di contribuzione)
Mancato gettito fiscale: 9,3 MLD euro (aliq. media 24,5% al netto di detrazioni fiscali)
Mancato gettito Inail: 1,2 MLD euro (aliq. media 27 x 1000)
Totale del mancato gettito:
25 miliardi e 100 milioni di euro, pari al 1,5% del PIL

festa del lavoro : Lavoro nero in Italia
festa del lavoro : Lavoro nero in Italia

Il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, ha commentato il risultato dello studio, emerso dai dati forniti sul lavoro sommerso in Italia dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail, con queste parole: "Sono dati che devono fare riflettere sia dal punto di vista della sicurezza sociale che dal punto di vista economico-finanziario. Avere rapporti di lavoro regolari crea certamente una limitazione ai casi di tragico sfruttamento, ma metterebbe a disposizione della collettività cifre molto importanti, vicine a quelle di una Legge di Stabilità."

Clarissa Cusimano
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mercoledì 24 febbraio 2016

Lavori usuranti, pensione e festa del lavoro

festa del lavoro, lavori usuranti secondo l'inps


Per quanto riguarda l’accesso al pensionamento di anzianità per tutti quei soggetti addetti alle lavorazioni pesanti, in possesso di requisiti agevolati rispetto a quelli previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti, come ben sappiamo è regolata da un’apposita disciplina che è stata rivoluzionata in ogni suo aspetto nel corso del 2011.

A partire inoltre dai primi mesi del corrente anno, sono state apportate ulteriori modifiche per quanto riguarda i requisiti di accesso al beneficio.

Lavori usuranti, pensione e festa del lavoro
Lavori usuranti, pensione e festa del lavoro

Il diritto di accesso al trattamento pensionistico anticipato può essere esercitato, a domanda, da alcune categorie di lavoratori indipendenti quali in primis i lavoratori appartenenti alla categoria di coloro che hanno svolto lavori con mansioni particolarmente usuranti.

Categorie che vanno ricercate tra coloro che hanno svolto lavori in gallerie, cave o miniere, in cassoni ad aria compressa, lavori svolti dai palombari, ma anche ad alte temperature, o ancora del vetro cavo, lavori espletati in spazi molto ristretti, e per finire lavori di asportazione dell’amianto, ma anche la categoria che riguarda i lavoratori che hanno svolto lavori notturni, seguendo specifici turni di sei ore, ma anche di tre nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, ed ancora la categoria che riguarda i lavoratori appartenenti alla cosiddetta “linea catena” e per finire tutti i lavoratori che hanno svolto lavori quali conducenti di veicoli pesanti adibiti al traporto nonché al servizio pubblico.

Detto beneficio è comunque da confutare a tutti quei lavoratori che hanno svolto il tipo di lavori sopra elencati in un periodo pari ad almeno sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa per le pensioni aventi decorrenza entro il 31 dicembre 2017, o ancora in un periodo pari ad almeno la metà della vita lavorativa per le pensioni con decorrenza dal 1° gennaio 2018 in poi.

Lavori usuranti, festa del lavoro
Lavori usuranti, festa del lavoro

Esistono, al fine di riuscire bene ad individuare il periodo relativo all’attività lavorativa, sia nel caso si tratti di 10 anni, sia che si tratti di sette, dei precisi criteri di valutazione.

A decorrere dal 1° gennaio 2012, i lavoratori addetti a svolgere le attività usuranti, ottengono il trattamento pensionistico con dei requisiti inseriti in delle specifiche tabelle.

La domanda di accesso al beneficio e la relativa documentazione, devono essere presentate alla competente struttura territoriale, entro il 1° marzo dell’anno di perfezionamento dei requisiti agevolati, qualora tali requisiti siano maturati a decorrere dal 1° gennaio 2012.

Maria Elena Virga
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sabato 13 febbraio 2016

Aspettando la festa del lavoro : la disoccupazione in Italia

festa del lavoro : la reale situazione della disoccupazione in Italia

La disoccupazione, come è noto, è uno dei più gravi problemi che l'Italia debba affrontare.

Mancano milioni di posti di lavoro, specie fra i più giovani e anche fra coloro che, a 40 anni, si siano trovati senza lavoro e fatichino a farsi riassumere. Diventa difficile anche per coloro che hanno investito denaro in studi e lauree poter trovare un'occupazione anche solamente dignitosa.

Insomma, al di là dei lauti festeggiamenti del governo, il problema della disoccupazione in Italia resta uno dei più pungenti e tragici della nazione.

Festa del lavoro e disoccupazione
Festa del lavoro e disoccupazione

I dati dell'ISTAT parlano chiaro, spietati ma lucidi. Almeno 7 milioni di posti di lavoro mancanti, i giovani disoccupati a settembre del 2015 regredivano del -2,2% ma al contempo diminuiva anche la stima degli occupati fra i 15 ed i 24 anni: c'è poco da festeggiare, quindi, i giovani rimangono in una situazione assai precaria dal punto di vista lavorativo.

Cresce la sfiducia sia fra i laureati che non, e sempre più ragazzi si chiedono se abbia davvero un senso impiegare soldi ed energie ed anni di vita nei percorsi universitari per poi trovarsi a vent'anni, con una laurea e senza un lavoro. Fra l'altro i laureati fanno fatica a trovare mansioni al livello della loro istruzione.

Il numero di giovani inattivi cresce ad un ritmo di +0,5 al mese, il PIL cala, le manovre di decontribuzione sono costate alla collettività circa 12 miliardi di euro.

E adesso? 

Vale la pena di festeggiare ancora una festa del lavoro ?

La vera domanda è se il governo sia in grado di far fronte ad un'emergenza che non ha più bisogno di palliativi o di zuccherini, ma che deve essere presa in considerazione con la serietà che merita, se si vuole evitare che un'intera generazione di ventenni migri all'estero a cercare una speranza che qui gli è ormai preclusa.


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domenica 7 febbraio 2016

festa del lavoro e jobs act, primo maggio 2016

festa del lavoro e Jobs Act


La festa del lavoro non è solo un giorno di celebrazioni per ricordare le battaglie operaie del passato. Lotte che hanno portato a far ottenere maggiori diritti agli operai e importanti tutele, ma è senza dubbio qualcosa di più. 

Vale la pena ricordare perché fu scelta questa data. Si riferisce al 1° maggio del 1886 quando, in occasione di uno sciopero negli Stati Uniti, per ottenere migliorare condizioni lavorative degli operai, la manifestazione si tramutò in una battaglia in cui morirono 11 persone. 

jobs act e festa del lavoro
jobs act e festa del lavoro
In quell’epoca si lavorava duramente, fino anche a 16 ore al giorno, in condizioni quasi disumane, tanto da morire sul luogo di lavoro con relativa facilità. Ovviamente la situazione è totalmente cambiata ma questa festa del lavoro rimane pur sempre un’occasione ideale per fare un’analisi della situazione operaia nel momento in cui stiamo vivendo. 

Soprattutto oggi, infatti, assume un valore ancora maggiore, considerando il rischio che stiamo correndo di fare un passo indietro, tornando a vivere nel mondo del lavoro con sempre meno tutele. 

Jobs Act e diritti dei lavoratori


La legge nota come Jobs Act, da più parti criticata, è al centro di continue polemiche, prevedendo soluzioni che non sembrano affatto andare dalla parte dei lavoratori. 

Il governo l’ha varata sostenendo che le disposizioni dovrebbero migliorare il mercato del lavoro, mentre la categoria in questione teme che invece possa solo produrre una minore difesa del posto di lavoro, tornando ad essere in balìa, come in passato, dei desideri e delle sole esigenze del datore di lavoro. 

La questione principale riguarda le norme sul licenziamento, ovvero la possibilità di non tenere conto dell’articolo 18, quello che tutela il lavoratore dal licenziamento ingiustificato, in quanto per i lavoratori assunti dopo l’entrata in vigore dei decreti legislativi 22 e 23 (sul superamento dell’art. 18, sul demansionamento, sugli ammortizzatori sociali e sul contratto a tutele crescenti) non sarà più applicabile quella tutela, che, dunque, negli anni verrà persa del tutto. 

Si tratta, tuttavia, di una questione in continuo divenire, e non appare, a dire il vero, che possa cambiare in favore dei lavoratori. 

Disoccupazione crescente


Anzi, le recenti azioni sembrano più orientate a far diminuire sulla carta i numeri della disoccupazione più che nella realtà. Per esempio, l’ultima novità nel merito riguarda la riduzione delle potenzialità dei centri per l’impiego, che sono proprio quelli che dovrebbero avere maggiormente il conto della situazione. 

Fino a poco tempo fa per ottenere le prestazioni sociali bisognava essere iscritti alle liste di collocamento come disoccupati, ora non occorre più, basta un’autocertificazione ed è prevedibile che non avendo più l’obbligo di farlo, molti non si rivolgeranno ai centri per l’impiego. 

Sembrerà allora che i disoccupati in cerca di un’occupazione siano meno del passato ma non sarà affatto così. La disoccupazione non sarà calata, sarà solo più sommersa.
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